Onorevoli Colleghi! - A distanza di oltre un anno dal verificarsi della frana del 4 febbraio 2005 nella città di Naro, alla luce delle indagini di monitoraggio effettuate dall'amministrazione comunale di concerto con gli altri enti preposti, è possibile fare una valutazione degli interventi effettuati e dell'evoluzione della fenomelogia, dai quali si evince la dimensione gravissima del dissesto idrogeologico e dei danni correlati che investono le imprese e i beni paesistici, storici e archeologici della zona.
      Rispetto alla dichiarazione dello stato di calamità, ai sensi della legge n. 225 del 1992, e dello stato di emergenza stabilito con la delibera regionale n. 41 dell'11 febbraio 2005 e con l'ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3450 del 16 luglio 2005, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 169 del 22 luglio 2005, gli interventi necessari trovano una troppo lenta attuazione a causa della mancanza di risorse e questo ingenera nella cittadinanza un grave senso di disagio e di incertezza legato alla impossibilità di definire con chiarezza l'eventuale ritorno degli abitanti nelle loro case.
      Tutta la zona è stata sottoposta dall'assessorato regionale per il territorio e l'ambiente a vincolo idrogeologico, il cui dispositivo di attuazione prevede la demolizione degli edifici pericolanti senza la ricostruzione. La sorte dell'intera zona interessata è incerta.
      È dunque urgente un programma di misure e di controllo per progettare gli interventi correttivi e adottare i provvedimenti necessari a salvaguardia della città e dei cittadini di Naro.

 

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      Gli accertamenti tecnici sinora effettuati hanno definito la necessità di interventi globali che esulano dalle normali possibilità finanziarie del bilancio regionale.
      La presente proposta di legge si propone di dare continuità sistematica alle misure finora adottate dal Governo nazionale e dalla Regione siciliana con il contributo del dipartimento regionale della protezione civile e di rendere possibile la gestione delle problematiche inerenti alla situazione descritta affrontando, con la massima urgenza e in modo organico, i problemi del dissesto idrogeologico, dell'accessibilità al centro e della riqualificazione delle emergenze architettoniche e archeologiche, oltre alla messa a punto di progetti generali di intervento e alla realizzazione di interventi di bonifica e consolidamento.
 

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